Vi siete mai chiesti chi era Howard Carter e cosa faceva in Egitto prima della scoperta della tomba di Tutankhamon?
Carter non era un archeologo e la prima volta che si recò in Egitto, nel 1890, lo fece con l’incarico di disegnatore. Una volta giunto nella terra dei faraoni conobbe sir William Matthew Flinders Petrie, uno dei più grandi egittologi di sempre, che lo assunse nella sua squadra di lavoro. In sei lunghi anni di campagne di scavo, Carter apprese le tecniche d’indagine più avanzate per condurre uno scavo archeologico. La carriera decollò ben presto e nel 1899 fu nominato “Ispettore delle Antichità del Sud Egitto“, divenendo il responsabile di siti molto importanti come il Tempio di Karnak, Luxor e la Valle dei Re. In questo periodo Howard Carter scava le tombe di Seti I e Nefertari, ma un incidente diplomatico con le autorità francesi causò il suo licenziamento.
Nel 1907, su suggerimento dell’egittologo Gaston Maspero, Howard Carter accettò di lavorare per conto di George Herbert V conte di Carnarvon, un uomo estremamente ricco appassionato di antichità egizie. Dopo 7 anni di esplorazioni, nel 1914 Carter scopre la tomba di Amenhetep I e subito dopo ottiene la concessione di scavo per la Valle dei Re, posseduta in precedenza da Theodore Davis che aveva setacciato in lungo e largo il sito, dichiarando alla fine che nella valle non c’era rimasto più nulla da scoprire. Durante i suoi scavi però Davis riportò alla luce diversi manufatti recanti il nome di un faraone poco conosciuto e di cui non era ancora stata trovata la tomba: Tutankhamon.
Carter si convinse che la Valle dei Re aveva ancora qualcosa da dire, avviando una lunga campagna di scavi che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’egittologia.
Ma questa è un’altra storia.
Continua…
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